Autonomi, il lavoro si paga anche se svolto in nero
L’artigiano, anche se privo di partita IVA, va pagato per il lavoro che ha svolto. A confermarlo è la Corte di Cassazione

Il fatto che un artigiano sia sprovvisto della partita IVA non è una scusa sufficiente per non pagarlo. Le eventuali violazioni fiscali commesse dall’artigliano, infatti, non si riflettono sul piano civilistico e sul suo diritto a ricevere il compenso per il lavoro svolto.
A chiarirlo è la Corte di Cassazione riconoscendo le ragioni di un meccanico che si rivolgeva ai giudici per vedersi pagate le riparazioni effettuate su tre autovetture di un soggetto che si rifiutava di saldare il conto in quanto l’artigiano aveva lavorato in nero (sentenza n. 8450 del 24 marzo 2023).
Neppure l’assenza delle qualifiche necessarie per lo svolgimento del mestiere possono costituire un alibi per non pagare: gli artigiani, non svolgendo una professione intellettuale, non sono obbligati all'iscrizione in albi o a conseguire un’abilitazione. Con la conseguenza che, nei loro confronti, non scatta la nullità per mancata iscrizione in albi o elenchi che si applica solo a chi svolge le professioni intellettuali.