Certificazione Unica, pesanti sanzioni per chi non ha rispettato l’invio
Il termine scadeva lo scorso 16 marzo: ecco le conseguenze a cui va incontro chi ha mancato l’appuntamento con il Fisco

Entro lo scorso 16 marzo i sostituti d’imposta e gli intermediari abilitati avrebbero dovuto inviare all'Agenzia delle Entrate le Certificazioni Uniche 2023, contenenti i redditi di lavoro autonomo, di lavoro dipendente e redditi diversi, corrisposti nel periodo d'imposta 2022. Entro la stessa data la Certificazione andava inviata ai dipendenti.
Chi non ha rispettato la scadenza, chi ha inviato la certificazione in ritardo o con degli errori va incontro alle seguenti sanzioni:
- 100 euro per ogni singolo modello con un massimo di 50 mila euro;
- 33,33 euro con un massimo di 20 mila euro, se la regolarizzazione avviene entro 60 giorni dalla scadenza (sanzione ridotta ad 1/3). Superati i 60 giorni dalla scadenza, il versamento della sanzione dovrà avvenire in misura piena.
Alle sanzioni non è applicabile il ravvedimento operoso.