Crisi di impresa, aggiornato il Codice
Ritoccati i confini delle definizioni di consumatore e di strumenti di regolazione della crisi

È in vigore da sabato 28 settembre l’ultima versione aggiornata del Codice della crisi e dell’insolvenza, il testo unico che disciplina in modo esclusivo e unitario le situazioni di crisi o insolvenza del debitore, sia esso consumatore, professionista o imprenditore, che eserciti, anche non a fini di lucro, un’attività commerciale, industriale, artigiana o agricola, operando quale persona fisica, persona giuridica o altro ente collettivo, gruppo di imprese o società pubblica.
La nuova versione prevede una serie di modifiche, volte ad eliminare alcuni dubbi interpretativi emersi nel corso dei primi due anni di applicazione del Codice. In particolare:
- nell’ambito della definizione di “consumatore” è stato chiarito che il principio, in base al quale solo i debiti contratti al di fuori di un'attività produttiva o professionale possono essere ristrutturati con il piano del consumatore;
- nell’ambito della definizione di strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza è stato chiarito che tra i medesimi non sono comprese le procedure di liquidazione giudiziale e di liquidazione controllata.