Decreto Flussi, il ruolo dei consulenti
Lo scorso 26 gennaio è stato pubblicato in GU il Decreto Flussi 2022, che regola la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per l'anno 2022.

Lo scorso 26 gennaio è stato pubblicato in GU il Decreto Flussi 2022, che regola la programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per l'anno 2022.
Il nuovo ruolo dei Consulenti nella procedura di asseverazione “semplificata”
Per le annualità 2021, 2022 e 2023 la verifica dei requisiti concernenti l'osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo di lavoro e la congruità del numero delle richieste presentate è demandata in via esclusiva, tra le altre figure e fatti salvi i controlli dell'Ispettorato, ai professionisti Consulenti del lavoro.
Le novità principali della procedura semplificata hanno riguardato i tempi di rilascio:
- del nulla osta che, esclusivamente per gli ingressi regolati dal Decreto Flussi 2021, veniva rilasciato entro 30 giorni dalla richiesta, anziché 60.
- del visto di ingresso, che doveva essere rilasciato entro 20 giorni dalla domanda. Inoltre, è prevista una peculiarità per i lavoratori già presenti in Italia al 1° maggio 2022: le semplificazioni si estendono anche a questi cittadini stranieri per cui si stata fatta domanda di nulla osta al lavoro ma esclusivamente sulla base del Decreto Flussi 2021.
I Consulenti del Lavoro sono chiamati a nuove verifiche
Le verifiche che prima erano in capo all'ITL passano ai Consulenti del Lavoro che sono tenuti a riscontrare:
- la capacità patrimoniale, da intendersi come capacità dell'impresa di sostenere tutti gli oneri di assunzione in relazione al numero di personale richiesto e di mantenere, nel corso del tempo, una struttura patrimoniale bilanciata che le permetta di operare in modo equilibrato;
- l'equilibrio economico-finanziario, cioè la possibilità per l'impresa di far fronte con le proprie entrate agli obblighi di pagamento assunti in precedenza e agli investimenti che si rendono necessari;
- il fatturato, ossia la somma dei ricavi ottenuti dall'impresa attraverso cessioni di beni e/o prestazioni di servizi per i quali è stata emessa fattura;
- il numero dei dipendenti, compresi gli extracomunitari assunti tramite le norme in materia di immigrazione,
- il tipo di attività svolta dall'impresa svolta dall'impresa, anche con riferimento al carattere continuativo o stagionale della stessa.
In caso di esito positivo delle verifiche è rilasciata apposita asseverazione, che il datore di lavoro deve allegare alla richiesta di assunzione del lavoratore straniero.