Impatriati, ecco le novità del 2024
Le nuove regole, tra cui l’abbattimento dal 70 al 50% della detassazione, potrebbero rendere il regime meno attrattivo
Come vi abbiamo anticipato nelle scorse settimane, il regime degli impatriati subirà a partire dal 2024 una serie di modifiche. In particolare, tra le novità, si segnala:
- la riduzione del beneficio fiscale, ridotto dal 70 al 50% la detassazione (incrementata al 40% in caso di figlio minore);
- la limitazione del beneficio ai soli redditi da lavoro dipendente e assimilati, nonché da lavoro autonomo, con esclusione dei redditi di impresa;
- l'introduzione di un limite annuo di reddito pari a 600.000 euro per fruire delle agevolazioni;
- condizioni più stringenti per l'accesso all'agevolazione, tra cui l'elevata qualificazione dei lavoratori e un periodo più lungo di residenza fiscale all'estero (3 anni contro i 2 attualmente previsti) nonché di permanenza in Italia dopo il rientro (5 anni contro i 2 attualmente previsti);
- non è più previsto il prolungamento dell'agevolazione pertanto la durata sarà di 5 anni (contro i 10 in caso di proroga);
- non viene riproposta la maggiorazione dell'agevolazione (detassazione del 90% del reddito) per i lavoratori impatriati che si trasferiscono nelle regioni del Mezzogiorno;
- limitazioni, in termini di una maggiore permanenza all'estero, per l'accesso dei lavoratori impiegati in Italia dallo stesso datore o dallo stesso gruppo di imprese.