Licenziato il collega-amante

Se la relazione sentimentale viola la policy aziendale, l’espulsione dall’azienda è legittima

Licenziato il collega-amante

Non commette alcuna illegittimità il datore che licenzia per giusta causa un proprio dipendente perché si frequenta con una collega, se tale comportamento viola la policy aziendale.

Così hanno stabilito i giudici del tribunale di Roma sul caso di un lavoratore licenziato dalla società dopo aver scoperto che aveva intrattenuto una relazione sentimentale con una collega facente parte del suo gruppo di lavoro, tramite il sistema whistleblowing e l’acquisizione di conversazioni con la stessa intercorse via Whatsapp. Ciò in violazione della policy aziendale contenuta nel Codice di comportamento e nel Codice etico.

Per il Tribunale, il lavoratore ha anteposto volontariamente il suo interesse personale all’avanzamento di carriera rispetto agli interessi aziendali, nascondendo una situazione di potenziale conflitto di interesse - che, in quanto tale, aveva il dovere di comunicare al datore - e compromettendo la serenità nei luoghi di lavoro con i componenti del suo gruppo di lavoro. Come se non bastasse, il lavoratore, in quanto profilo senior, era nella posizione di esercitare pressioni sulla collega che rivestiva un profilo junior.

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