Rifiuti, cambia il registro: dal SISTRI al RENTRI
Entra in vigore dal prossimo 15 giugno la riforma del sistema di tracciabilità dei rifiuti

Il SISTRI va in pensione e, al suo posto, per la gestione dei rifiuti entra in scena il registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI). Rispetto al passato, il nuovo registro si basa su documenti esclusivamente digitali. Gli obblighi a carico degli operatori saranno introdotti in maniera graduale:
- la tenuta del Registro cronologico di carico e scarico in modalità digitale diverrà obbligatoria a partire dal diciottesimo mese dall'entrata in vigore del decreto (ovvero a partire dal 15 dicembre 2024);
- la gestione in modalità digitale del formulario di identificazione del rifiuto a decorrere dal trentesimo mese (15 dicembre 2025).
Hanno l’obbligo di iscriversi al RENTRI:
- gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti;
- i produttori di rifiuti pericolosi;
- gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi;
- i Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
- con riferimento ai rifiuti non pericolosi, i soggetti previsti dall’articolo 189, terzo comma del decreto legislativo 152/2006.
Il nuovo RENTRI sarà suddiviso in due sezioni:
- la Sezione dell'Anagrafica degli iscritti, che raccoglie anche le autorizzazioni ambientali;
- la Sezione della Tracciabilità, che raccoglie i dati annotati nei registri e nei formulari.