Settimana corta di lavoro, pro e contro
Per comprendere le possibilità della settimana corta di lavoro è bene valutare i pro e i contro.

Settimana corta di lavoro: pro
La settimana lavorativa corta e' un ulteriore importante strumento di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
E' indubbio che lavorare uno o più giornate in meno su base settimanale stimoli il bilanciamento delle esigenze lavorative con quelle personali. Come ad esempio quelle di cura familiare, dei figli o dei propri interessi.
Alla stessa finalità, risponde lo smart working che abilita il lavoratore, seppur ad orario settimanale invariato, ad organizzare con autonomia la propria attività: modi, tempi e spazi.
Si tratta di modelli che traghettano l'obbligazione di mezzi, tipica della subordinazione, sulle sponde di quella di risultato, tipica del lavoro autonomo.
Settimana corta di lavoro: contro
Va tenuto a mente che la produttività del lavoro in Italia è molto bassa da più di vent'anni. Come conferma l'Istat, tra il 1995 e il 2021 essa ha registrato un incremento dello 0,4% contro l'1,2% della Francia e l'1,3% delle Germania. Tale situazione è figlia di un gap tecnologico, ancora irrisolto. Il rischio è che una riduzione dell'orario di lavoro generi un ulteriore ristagno di produttività.
A causa di questo gap, alcuni settori produttivi, come quelli a ciclo industriale continuo, non sono pronti alla sfida. Affrontarla potrebbe creare pericolose alterazioni organizzative. L'alternativa potrebbe essere quella di circoscrivere la riduzione oraria ad una fetta dell'organico ma, in danno di quella esclusa, potrebbe configurarsi una condotta di tipo discriminatorio.
In definitiva, la settimana di lavoro corta accelera, con lo smart working, il tramonto della tradizionale organizzazione del lavoro. Si tratta di un'occasione preziosa di cambiamento che anche i sindacati devono cogliere.