Terzo settore, manca l’autorizzazione dell’Europa

Il sì dell’Unione Europea serve per dare piena operatività alla riforma e all’avvio del nuovo regime fiscale

Terzo settore, manca l’autorizzazione dell’Europa

La nota riforma del Terzo settore, contenuta nell’apposito Codice dedicato, sarà davvero operativa soltanto quando l’Unione Europea darà la sua autorizzazione. In particolare, è subordinata all'autorizzazione comunitaria ed all'operatività del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), l'efficacia delle disposizioni fiscali relative: 

  • alla qualificazione commerciale o non commerciale delle attività svolte dagli ETS ai fini delle imposte dirette; 
  • al regime forfetario di tassazione dei redditi derivanti dall'esercizio di attività commerciali da parte di ETS non commerciali; 
  • alla qualificazione commerciale o non commerciale di alcune specifiche attività svolte dalle OdV e dalle APS; 
  • al regime forfetario di tassazione dei redditi derivanti dall'esercizio di attività commerciali da parte delle OdV e delle APS, sia che siano enti commerciali che non commerciali; 
  • alle disposizioni di coordinamento normativo e abrogazione di alcuni regimi fiscali previgenti alla riforma del Terzo settore. 

Sino al rilascio dell’autorizzazione, per gli ETS rimane in vigore il regime fiscale ante modifiche.

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