Volontariato, il professionista non deve fatturare i rimborsi ricevuti

Il lavoratore autonomo volontario di protezione civile non è tenuto a emettere fattura in relazione al rimborso ricevuto per ''mancato guadagno giornaliero''

Volontariato, il professionista non deve fatturare i rimborsi ricevuti

Il rimborso per il mancato guadagno giornaliero corrisposto su richiesta al volontario lavoratore autonomo, aderente ad una delle organizzazioni iscritte nell'Elenco nazionale del volontariato di protezione civile, non va fatturato.

A chiarirlo è il Fisco nella Risposta n. 191 pubblicata il 6 febbraio 2023.

Il rimborso in parola, introdotto per promuovere la concreta partecipazione alla attività di volontariato anche ai ''volontari lavoratori autonomi”, è calcolato sulla base della dichiarazione dei redditi presentata l'anno precedente a quello in cui è stata prestata l'opera di volontariato e, comunque, nel limite di 103,30 euro giornalieri lordi.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, diversamente che per il rimborso riconosciuto ai lavoratori autonomi mobilitati attraverso gli Ordini/Collegi professionali per le attività di ricognizione del danno e dell'agibilità in Centro Italia, che va sempre fatturato, la percezione del rimborso da parte del lavoratore autonomo volontario di protezione civile non comporta obblighi di fatturazione.

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